Sito di Zappetta Gialla sull'Oro.

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Descrizione di gita 1

 

 

pubblicazione di Miniere d'Oro(2003) web.tiscali.it/minieredoro(2004) www.minieredoro(2006 / 2023)

 

 

Descrizione di una gita ormai "lontana" (1988) di Zappy. G.
 

valle d' aosta miniere d'herinQuel che ci attirò fu l'enorme discarica che già si riconosceva dalla ben poco incoraggiante distanza di fondovalle: se tutte quelle pietre lì all'esterno costituivano il materiale estratto dalla montagna, chissà quale estensione di gallerie e cameroni ecc. c'era adesso nei suoi interni. Una semplice questione di matematica la quale, in seguito e con nostra grande gioia, corrispose esattamente alle aspettative. 

 

...Raggiungemmo gli edifici minerari (la descrizione di accesso é nella paginaval d'aosta miniere d' herin interno precedente) e poi, non ricordo bene come, ma in modo evidentemente "ovvio e semplice" (non conoscevamo assolutamente la zona) incappammo presto in quella che é senz'altro una delle gallerie principali di tutto giacimento. Era l'estate del 1988: il mio "maestro" Vittorio ed io ci addentrammo quindi nei meandri (che é il termine giusto...) della miniera d'Herin, occasione durante la quale preparammo, passo per passo, una modesta mappa senza alcuna pretesa e che aveva il solo scopo di poterci far meglio orientare nelle prossime gite previste. Purtroppo si tornò lì solamente un paio di volte perché nel frattempo si accavallarono altri interessi, per cui tutto quel che ci rimase, oltre ad un paio di "sassi ricordo", é il seguente "schizzo" sopraccennato che riporto qui (quasi) tale e quale, contenente cioè ancora nomi dettati esclusivamente dalla nostra fantasia ed i quali ci servivano semplicemente per intenderci nel reciproco dialogo sull'argomento.

 

DESCRIZIONE.  Quando  nel 1988 visitammo questa miniera, trovammo i suoi camminamenti principali in condizioni sorprendentemente "solide" e privi di ingombri vari. Il primo tratto é addirittura caratterizzato da un'impalcatura di sostegno avvolgente sia la volta sia i fianchi (foto) e questo ci fece pensare che probabilmente si trattava di una galleria logisticamente molto importante e assai frequentata durante lo sviluppo dei lavori. Addentrandoci ulteriormente incontrammo talvolta curiose porte interne (?), ma soprattutto ci lasciammo affascinare da una moltitudine di più o meno sottili stalattiti verdastre o azzurre che pendevano dal soffitto e che fummo costretti a frantumare per proseguire (da cui si desume che questo camminamento non aveva visto "anima viva" da un mucchio di tempo). Anche per terra c'erano strane concrezioni azzurre mollicce, che si elevavano però per non più di una spanna: penso ad es. a stalagmiti in via di formazione. Per la cronaca, provai a portarmene un paio a casa, ma come previsto, dopo un paio di giorni si disidratarono perdendo tutto il loro smagliante colore e diventarono fragili e inconsistenti come...un mucchietto di sabbia. Mi andò invece meglio con le stalattiti: ne staccai una grigia, solida (quelle colorate erano bellissime ma poco consistenti) e tale e quale é rimasta ancor oggi. Se, come da mappa, si tralascia il percorso rettilineo adducente ad un'uscita, ma si prende appunto a sinistra per una biforcazione apparentemente secondaria, ci si potrà allora rendere ben conto della vastità del giacimento, che qui si estende assai sia in profondità lineare sia in quanto a collegamenti vari che permettono ad es. di scendere fino al livello degli stessi stabilimenti esterni incontrati salendo. Da notare anche l'ampiezza di alcuni cameroni di sbancamento, che nella loro altezza interessano talvolta contemporaneamente più di un livello e ne approfitto quindi per raccomandare, qual'ora si decidesse di visitare questo giacimento, la massima attenzione a dove si "posano i piedi" perché, a seconda della galleria che si sta seguendo, ci si potrebbe trovare d'un tratto (e non necessariamente al piano terra...!) faccia a faccia con uno degli enormi vuoti sopradescritti.