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Miniera d'Herin (rame)

 

 

pubblicazione di Miniere d'Oro(2003) web.tiscali.it/minieredoro(2004) www.minieredoro(2006 / 2023)

 

 

L'argomento Miniere d'Herin è stato realizzato in stretta compartecipazione tra "Aisna" e l'autore del Sito, mentre le descrizioni di gita "laterali" le ho preparate da solo o con terzi.

 

 

Per arrivare al complesso minerario di Herin, una volta giunti a Verres (omonimo casello di uscita sull'autostrada Ivrea-Aosta) e superato il paese mantenendo la direzione per Aosta, dopo poco più di un km. occorre prendere la deviazione a sinistra per Champdepraz ed il Parco Naturale del Monte Avic. Una volta oltrepassato il borgo di Fabbrica ed il paese stesso di Champdepraz, continuare per la stessa strada che si inerpica ora in quota tra continui tornanti. Si giunge così ad un largo curvone/tornante dove sulla destra si può notare una stradina asfaltata recante l'indicazione "Crestaz, Cugnon, Losson ed HERIN", il cui accesso in  autovettura é vietato ai non residenti.
Per chi non volesse rischiare una possibile contravvenzione e godersi una piacevole gita tra la ricca vegetazione (anche se ora la strada asfaltata deturpa parte del fascino), si può lasciare l'auto nei pressi di detto bivio e proseguire a piedi per circa un'ora: tanto dista l'inizio della stradina dal borgo di Crestaz, località quest'ultima da cui è già ben visibile il complesso minerario (come da foto in alto).
Da qui si prospettano due alternative:
1) Proseguire sulla strada finora percorsa raggiungendo Herin con altri 45 min. 2)Passare dietro la chiesetta che ci accoglie sulla sinistra del nostro percorso e intraprendere un facile sentiero tra faggi e castagni che in circa 30 minuti ci porta ugualmente nei pressi del borgo di HERIN e a 15 minuti dalla nostra meta,raggiungibile con un sentierino ben tracciato e facilmente praticabile.
Il complesso minerario è imponente e suggestivo, i fabbricati per il ricovero dei minatori (foto) e le varie attività minerarie sono ancora in discreto stato conservativo (attenzione e cautela sono sempre d'obbligo quando ci si avvicina o si entra nei fabbricati). Dietro i caseggiati si nota, oltre ad un piazzale con resti di materiale piritoso sparso in ogni dove, l'impianto di partenza della teleferica (foto a pié pagina) atta a discendere il minerale sino alla laveria.
Per quanto riguarda le sue varie gallerie, esse sono raggiungibili salendo in quota tramite il sentiero posto sul retro dei caseggiati che ho già citati ed il quale risale il pendio boscoso indirizzandosi verso la cresta del monte.
Inutile dire dello stupendo colpo d'occhio che si vede dal piazzale o nelle sue immediate vicinanze: siamo di fronte a varie vette (Barbeston ecc.) che delimitano e coronano il confine occidentale del Monte Avic.
Questa vastissima miniera é geologicamente situata nello stessa tipologia delle rocce granatifere che caratterizzano la più nota e non lontana zona di "Bellecombe" (posta quest'ultima di fronte a Saint Vincent) e venne coltivata essenzialmente per il rame ricavabile dalla sua abbondante calcopirite.

In questa foto scattata sul posto, cioè "nell'alto" di dove risiede il giacimento, c'è la partenza della vecchia teleferica, la quale è qui purtroppo poco distinguibile a causa di un alberello (vedi altre foto di questa teleferica): essa conduceva agli stabilimenti situati a fondovalle, tutto il materiale estratto utile da trattare. In fondo e al sole si scorge, tra la foschia, sia parte del paese di Verrès sia la Dora Baltea, che segue fedelmente tutta la piana della Val d'Aosta.

 

 

 

 

 

 

 

 

Approfondimenti di questa pagina

 

Descrizione di gita 1
Descrizione di gita 2

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