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Miniera di Cuseglio

 

 

pubblicazione di Miniere d'Oro(2003) web.tiscali.it/minieredoro(2004) www.minieredoro(2006 / 2023)

 

 

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UNA PAGINA FATTA CON

GITA ALL’ANTRO DELLE GALLERIE (VARESE).

Paolo corrispondente di minieredoro

Luca corrispondente di minieredoro

 

                              PAOLO & LUCA

 
                                       Con interventi a seguire da parte di altre persone.
 

Dicembre 2007, Paolo e Luca: gita all’Antro delle Gallerie in Valganna vicino a Varese. In una fredda ma soleggiata giornata invernale decidiamo di andare ad esplorare questi scavi attorno a cui aleggia un alone di mistero: nessuno è riuscito ancora infatti a dare una spiegazione certa sull’uso di queste antiche gallerie. Sono tuttora in corso anche indagini archeologiche oltre che speleologiche e l’ipotesi che in questo momento sembra essere la più accreditata FOTO DI PROPRIETA' PAOLO E LUCA dagli studiosi è che si tratti di una vecchia miniera di epoca romana da cui forse si estraeva siderite (qui a lato, l'ingresso). Proveniamo da Varese e, imboccata la SS233 della Valganna in direzione Ganna, una volta superate le famose Grotte (subito dopo le gallerie) troviamo sulla sinistra la deviazione per l’Alpe di Cuseglio, una carrabile asfaltata, sbarrata, che si dirige in salita verso il piccolo villaggio, da cui prende il nome, posto all’interno del Parco del Campo dei Fiori. Non è semplice parcheggiare nei pressi, bisogna lasciare l’auto nei piccoli spazi liberi che si possono trovare ai lati della carreggiata della statale e poi ritornare a piedi per imboccare la strada privata. Dopo il primo pezzo diritto, percorriamo un tornante e una serie di curvette prima che il percorso torni ad essere rettilineo: si incontra subito, alla fine della staccionata che corre a lato della strada, un lampione, poi un palo telefonico in legno; appena prima del 2° palo scendiamo nel bosco per una trentina di metri. Lì con un po’ di fortuna e molta attenzione troviamo, ben nascosto nella vegetazione, lo stretto ingresso della “miniera”.

FOTO DI PROPRIETA' PAOLO & LUCA

 

Il posto è proprio strano: la galleria principale, che è scavata nell’arenaria del Servino, si presenta molto stretta, levigata (la lavorazione delle pareti sembra

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 particolarmente accurata) e ha una particolare forma a “botticella” allungata (stretta in alto e in basso, leggermente più larga al centro delle pareti): si percorre solo, rigorosamente, in fila indiana. Da essa si dipartono una incredibile serie di cunicoli di varie dimensioni che si inseriscono nei punti più disparati (sopra, sotto, di lato) e che per essere ispezionati hanno bisogno di spirito di adattamento (si deve strisciare) e di un  abbigliamento consono (ad esempio una tuta semi-impermeabile) visto l’umidità delle pareti e la presenza di acqua a pavimento.

CLICCA sulle miniature per ingrandirle

Noi non eravamo preparati a queste evenienze, quindi, per questa prima uscita ci siamo limitati all’esplorazione dei percorsi principali.

Di particolare abbiamo riscontrato, oltre alla già citata tipologia di scavo, un pozzo non molto profondo ma completamente allagato, una specie di stanza con pietre accatastate in modo ordinato, la quasi totale assenza delle "concrezioni" più o meno mineralizzate (solamente

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Il pozzo

qualche consolidamento rosso-argenteo e alcune piccole formazioni calcaree) sulle pareti e le tracce dell’indagine archeologica in corso (vari tipi di segnali,

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cartellini, ecc.). Ovviamente l’esplorazione dei cunicoli potrebbe riservare ben altre sorprese. In ogni caso il posto è risultato essere interessante e sicuramente affascinante, adatto anche ad una breve gita in quanto lo scavo dista circa un quarto d’ora dalla str. statale; e la stessa galleria principale, con le sue diramazioni più

I cunicoli

accessibili, non è poi così lunga da perlustrare. Torneremo senz'altro sperando di capirne un po’ di più.

                                                                                                Paolo e Luca
 

Alcuni ricordi in breve da parte di uno speleologo

A partire dal 1949/50 ho fatto parte del Gruppo Grotte Varese (prof. Gegi Talamoni, Gigi Bertoni, Malnati, Binda, Montini Alberto oltre a due ragazze Mimi e Rosalia, Miglierina Davide ed altri di cui mi sfuggono i i nomi. Tutte le Domeniche andavamo per grotte. Era la nostra passione ed "abitudine domenicale" e l'Antro delle Gallerie é sempre stata quella maggiormente visitata e frequentata, data la sua vastità e ramificazioni varie.

I suoi cunicoli, pozzi e gallerie erano da noi conosciutissimi; una galleria ci interessava in particolare, era in leggera pendenza e si era formato nel cunicolo una specie di deposito di acqua che procedendo aumentava di livello a causa della roccia sottostante in pendenza.

Durante una di queste visite con Davide Migliarina, ricordo che sentii sotto i piedi qualcosa e a furia di toccarla (nell'acqua, coi piedi) dedussi che si trattasse di qualcosa di molto diverso dal normale fondo. Tolta la tuta e levato l'elmetto mi immersi sino a toccare quell'oggetto misterioso! Dopo un paio d'ore di lavoro ininterrotto durante il quale spessissimo dovevo uscire dall'acqua per riprendere respiro, riuscii a portare in superficie un pezzo apparentemente di legno. Ricordo che era delle dimensioni di circa 15 x 20 cm. e della lunghezza corrispondente alla larghezza della galleria( 80/90 cm.). Era nero, pesantissimo: lo portai a casa e lo misi in solaio per farlo asciugare. Il giorno successivo salii per vederlo e costatarne le condizioni, lo sollevai, notai che era diventato leggerissimo e si frantumò, anzi divenne come farina nelle mie mani. Dedussi che probabilmente, secondo altri precedenti indizi a suo tempo rilevati, doveva trattarsi di una specie di traversina sulla quale probabilmente venivano fatte scivolare slitte, oppure carrelli o qualcosa di simile, per il trasporto del materiale. E' sempre stata una grotta (manufatto) piena di misteri che penso non potranno essere mai risolti completamente! Si parlava a quei tempi del fatto che l'Istituto Topografico Militare ne avesse realizzato i rilievi (appunto topografici) e che da questi fosse risultata un'ampiezza di 3 Km. considerando l'insieme dei vari livelli delle Gallerie.

                                                                            Rg. Giuseppe Rossinelli

 
 

Precisazioni e punto della situazione al 2012 da parte del sig R. Panighini.

Essendo io un ex membro del Gruppo speleologico Varesino ed avendo frequentato la zona in questione, posso dire che a mio avviso attualmente la miniera si trova in buone condizioni ed è agevolmente visitabile perché nel corso di precedenti anni una persona (Ivo Scacciotti, di Casbeno) si è a lungo dedicata non solo alla sua esplorazione per fini topografici, ma soprattutto ne ripulì le diverse gallerie asportandone all'aperto e setacciandone consistenti quantità di materiale (ciononostante senza trovare traccia di minerali o metalli preziosi) e a dimostrazione di tale operato sussiste ancora oggi un grosso ammasso di presunto sterile davanti alla miniera (prima di tutto questo si riusciva ad entrare a fatica e molte gallerie erano completamente occluse). In sostanza è merito suo se detti sotterranei sono ancora adesso visitabili.

Detto questo, è inoltre evidente che quel livello ha costituito un'area nella quale gli scalpellini hanno periodicamente saggiato la roccia per cercare la vena di non si sa bene che cosa; le gallerie sono molto piccole, anguste ed i segni degli scalpelli vi sono ben riconoscibili.

Anni fa, utilizzando delle pompe con relativo motore a scoppio venne svuotato anche il livello inferiore (che però è tuttora nuovamente pieno d'acqua come si può notare dal pozzo quadro all'ingresso); al momento di detto svuotamento la situazione fu veramente pericolosa perché togliendo l'acqua veniva nel contempo a mancare progressivamente la pressione della medesima che teneva su le impalcature, ma in ogni caso neanche lì fu trovato niente .

In sostanza, da scoprire credo non ci sia più nulla; mi risulta l'esistenza di un ottimo rilievo topografico che non però non so dove sia reperibile e credo che anche il gruppo speleologico C.A.I. Varese abbia qualcosa al merito. Da notare infine che altre informazioni su cartaceo non sussistono perché molto materiale storico è andato perso a causa di un incendio avvenuto nell'archivio della chiesa, del quale non ricordo più i dettagli .

                                                                                  Raffaele Panighini

 

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