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Grande Guillate

 

 

pubblicazione di Miniere d'Oro(2003) web.tiscali.it/minieredoro(2004) www.minieredoro(2006 / 2023)

 

 

 

Grande Guillate, Gran Ghiliata, Gran Guata, Esperance.

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Penso che la Grande Guillate, situata nel bosco a monte della fascia rocciosa che gli abitanti locali chiamano "Beria Pian" ed evidenziata nella foto, possa esser considerata come un piccolo giacimento a sé stante, perché costituito da un pozzo principale e da alcune altre gallerie poste nelle immediate vicinanze le quali si interessano peculiarmente anch'esse allo stesso filone. Non si hanno molte notizie storiche su questi lavori, però si sa che il pozzo omonimo, punto focale di questo antico distretto minerario, era già presente (foto a seguire) alla venuta di Robilant, e che quest'ultimo lo portò alla profondità attuale e costruì nelle vicinanze una baracca per i minatori. Si sa inoltre che a quei tempi non era ancora stato scavato il ribasso denominato Esperance, il quale compare forse per la prima volta su di una piantina del 1902. Il percorso di accesso a questo giacimento inizia dal superiore dei due canali che attraversano orizzontalmente i prati posti sopra  Challand Saint Anselme e la sua localizzazione è prospettivamente sulla verticale delle ultime case del paese. Il sentiero sarà dopo pochi minuti caratterizzato da un ripido rettilineo con singolare pavimentazione lastricata, oltre la quale piegherà a sinistra entrando nel bosco. Da qui si proseguirà ancora, incontrando un primo tornante sinistrorso e susseguente destrorso. Poco dopo quest'ultimo si giungerà finalmente (20/30 minuti dall'inizio) al filone di quarzo interessato che in questo punto attraversa letteralmente (quindi assai visibilmente) il sentiero.

 

 Cose antiche

1) Se qui lo si abbandona per proseguire con una leggera discesa diagonale, anzi quasi in piano e per una cinquantina di metri, si arriva in un canalino con detriti minerari e che mostra venti metri più in alto una grossa vena quarzosa alla cui immediata sin.

c'è l'ingresso della Borna d'Oreno (in alcuni antichi libri viene

denominata "Rainò"); la galleria é lunga una trentina di metri, con due pozzetti, il primo dei quali aggirabile mentre per oltrepassare il secondo si procede con un piede per parte. Questo sotterraneo era già presente da ancor prima di Nicolis de Robilant, il quale ne proseguì i lavori. 2) Tornando al sentiero e proseguendo sino al suo prossimo tornante sinistrorso, esattamente sulla verticale di detta virata, se in questo preciso punto si scende tra le piante, dapprima agevolmente per poi dover però aggirare sulla sin. la roccia su cui ci troveremo al colmo, ai piedi di essa c'è l'entrata del lungo ribasso "Esperance", che porta sul fondo del pozzo della "Gran Guata". Dallo stesso punto del sentiero, o meglio una cinquantina di metri prima, questa volta lasciandolo per salire anziché per scendere, si arriva ad una roccia presso la quale é situato l'ingresso del fornello (oggigiorno ostruito e riconoscibile solamente da un paio di muretti che affiorano dal terreno) che sfociava sempre nello stesso nel pozzo, ma ad una quota intermedia. A sinistra di questo ingresso e leggermente più in basso c'é inoltre una galleria di una trentina di metri: quest'ultima è quasi sempre con molta acqua, ma agibile nei periodi di particolare siccità. 3) Se infine proseguiamo ancora per alcuni minuti lungo il sentiero (circa 30 o 40 minuti dal suo inizio complessivo) si arriva al "pozzo della Gran Guata" (foto qui sopra), punto chiave di questo antico giacimento, profondo una trentina di metri e posto proprio adiacentemente al camminamento che si sta seguendo. Da lì, in poche decine di metri si perverrà al "quadrivio" che permette di scegliere se proseguire ancora con direttiva al Giacimento di Bechaz, o virare a sinistra per il villaggio di Arbaz, oppure a destra, in questo caso in discesa, per raggiungere la strada princip. della vallata presso il campeggio che si trova in località Maé, cioè tra Challand Saint Anselme ed Arcesaz.

P.S. Ho cercato di essere molto attento nel "rinnovare" ed aggiornare la descrizione di questo antico giacimento perché esso costituisce, a mio avviso, un preciso esempio delle miniere che per vari motivi finiranno nel tempo col cadere nell'oblio, oltre alla materiale impossibilità "fisica" di  rintracciarli. 

 

   

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