Sito di Zappetta Gialla sull'Oro.

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Valganna e Valvassera

 

 

pubblicazione di Miniere d'Oro(2003) web.tiscali.it/minieredoro(2004) www.minieredoro(2006 / 2023)

 

 

 

UNA PAGINA FATTA CON

DESCRIZIONE DI UNA GITA ALLE MINIERE DI VALVASSERA, IN VALGANNA (VA).

Paolo corrispondente di minieredoro

Luca corrispondente di minieredoro

 

PAOLO & LUCA "Diggers' seltz".

 

Approfittando dell’apertura della sezione dedicata alle miniere non aurifere, ci è parso opportuno relazionare su una visita effettuata lo scorso anno nelle gallerie (si dice km.5 di sviluppo nel loro insieme) di argento e piombo di Valvassera: il sito è piuttosto interessante.

Novembre 2007, Elena, Luca e Paolo in una assolata e tiepida giornata autunnale. Proveniamo da Varese e, imboccata la SS233 della Valganna in direzione Ganna, una volta superate le famose Grotte (subito dopo le gallerie) e la deviazione per l’Alpe di Cuseglio, poco oltre una curva troviamo sulla sinistra uno slargo con una piccola carrabile asfaltata, sbarrata, che si dirige verso l’interno. Lì parcheggiamo e dopo aver percorso la strada a piedi, in circa 5 minuti giungiamo ad una vasta area destinata a picnic all’interno di un bosco di abeti. Siamo all’interno del Parco del Campo dei Fiori e i cartelli che incontriamo dal parcheggio sino a qui sono utili per chiarire le direzioni da seguire. Il percorso asfaltato (che poi è quello del Giubileo) prosegue sulla destra, noi invece dopo aver dato un’occhiata ai ruderi industriali (vecchi uffici e alloggi della miniera) posti al limite dell’area picnic, la attraversiamo perpendicolarmente e giungiamo nei pressi della vecchia cabina elettrica. Se si segue il sentiero a sinistra si giunge in breve al torrente che scende dalla Val Castellera; bisogna invece dirigersi a destra, oltrepassare la cabina alle cui spalle, immersi nella vegetazione, appaiono i ruderi dei capannoni delle lavorazioni seguendo il sentiero lastricato principale con i suoi tornanti e lasciando perdere quindi tutte le diramazioni che allontanano dalla Val Castellera posta alla nostra sinistra. Questa salita (circa mezz’ora) è completamente immersa in un bellissimo bosco di castagni. Dopo l’ultimo tornante, la diagonale in salita ci porta al limite del bosco su di uno strapiombo che domina, con splendida vista, tutta la valle: lì appena sotto il sentiero si trovavalvassera miniere, un forno FOTO DI PROPRIETA' PAOLO & LUCA il diroccato rudere di quella che forse era la stazione di arrivo dei carrelli provenienti dalle aree di scavo. Il sentiero si fa più piccolo e prosegue più pianeggiante sul fianco del monte costeggiando la valle: si esce dal bosco e ci si trova in terreno misto dove prati, eriche e piccole querce la fanno da padroni. Superati due ruscelli la vegetazione si rifà più alta e fitta, si trova qualche pezzo di rotaia e all’interno del torrente, che ora costeggiamo, si può vedere una specie di grosso imbuto rettangolare abbandonato. Siamo ormai vicinissimi all’ingresso principale della miniera: seguiamo l’acqua del ruscello che scorre libero su di una grossa roccia levigata, incontriamo e risaliamo la discarica per venirci a trovare in una piazzuola. Di fronte a noi una cascatella più o meno ricca di acqua (secondo le stagioni e le piogge), sulla destra i resti di una fornace, a sinistra uno dei due ingressi principali della miniere argento valvassera FOTO DI PROPRIETA' PAOLO & LUCAminiera: dalla fine della salita nel bosco di castagni sarà passata circa un’altra mezz’ora. Passato il ruscello entriamo nella galleria che procede rettilinea per qualche decina di metri per poi ripartirsi in tre direzioni. Di fronte lo scavo termina dopo poco; percorrendo invece la diramazione di sinistra si giunge subito a una fossa completamente allagata oltre la quale si apre il 2° ingresso principale (foto qui a lato); a destra il percorso prosegue inoltrandosi nella montagna. La galleria si presenta ben scavata e agevole, sulle pareti si vedono delle bellissime mineralizzazioni con sfumature argentee e rossastre che brillano grazie a quel poco d’acqua che le ricopre. In fondo al rettilineo, la galleria si slarga e, attenzione!, ci si trova sull’ orlo di un profondo pozzo (m.25 circa): a detta di chi lo ha visitato (ovviamente con attrezzatura speleologica) la parte piùminietre argento valvassera FOTO DI PROPRIETA' PAOLO & LUCA interessante è proprio lì sotto, dove si diramano varie gallerie e si trovano abbandonati e arrugginiti dal tempo, attrezzi da lavoro, scalette, rotaie, carrellini…. Noi, rasentando il pozzo e camminando nel piccolo spazio di terreno che ci separa dalla parete, svoltiamo verso sinistra imboccando il proseguimento della galleria: il tragitto diventa quasi subito difficoltoso per i residui sul terreno, un passaggio inclinato con pali di rinforzo in diagonale e una montagnola di materiale di scarico. Giungiamo così in uno spazio più grande con qualche nicchia posta ai lati; di fronte a noi, forse strisciando fra i detriti, sembrerebbe proseguire la galleria, ma a questa prima indagine il passaggio non ci sembra sufficientemente sicuro, per cui torniamo indietro all’aria aperta. La giornata è ancora lunga e quindi decidiamo argento miniere valvassera FOTO DI PROPRIETA' PAOLO & LUCAdi cercare eventuali altri scavi. Dalla discarica partono tracce di sentiero verso monte che seguiamo fino a quando si perdono nella vegetazione: da qui in poi proseguiamo per prati in salita, verso sinistra, fidandoci solo dell’istinto. In lontananza ci sembra di vedere tracce di una discarica e come una grande ferita nel terreno. Infatti troviamo una grande spaccatura, una specie di pozzo a cielo aperto, sul fondo del quale si intravedono gli accessi di altre gallerie: anche questa è roba però da speleologi! A questo punto decidiamo di iniziare la discesa con l’intenzione di portarci verso l’ingresso allagato della miniera e, quindi, girando verso sinistra. Il terreno è molto ripido e faticoso. Troviamo casualmente un’altra piccola discarica con una galleria accessibile ma che termina dopo pochi metri senza niente di rilevante al suo interno.

Proseguendo (siamo ormai sull’altro versante) ci troviamo di nuovo nella boscaglia, e poi,finalmente, ecco il secondo accesso che cercavamo (quello allagato che avevamo visto dall’interno). Qui riappaiono tracce di sentiero e oltre al piccolo torrente che siamo costretti a superare (sempre andando a sinistra perché da dove siamo non ci è possibile raggiungere la discarica e il percorso principale) troviamo inaspettatamente (non ne avevamo notizia) un sacco di ruderi completamente integrati e nascosti nella vegetazione: uno spettacolo molto affascinante anche grazie alle ombre della sera che inizia ad avvicinarsi. Scendiamo ancora un poco, poi girando verso destra ci veniamo a trovare nei pressi di

Nei torrentelli locali è ormai ben risaputa la presenza di oro (e ancor più nell'Olona che risulta aurifero sino a Milano), cosa motivata da questi stessi filoni; infatti durante il 1500 in questi ultimi vi si estraeva anche oro.

 

quel grande masso levigato, incontrato all’andata, su cui scorre l’acqua del torrente: qui passare dall’altra parte è un gioco da ragazzi e così, poco più a monte del grande imbuto, riprendiamo il sentiero e la strada del ritorno. E’ quasi buio quando siamo all’auto: la giornata è stata splendida e vissuta intensamente, peccato solo non aver visto quello che dicono ci sia in fondo al pozzo. Chissà, magari in futuro…!

                                                                                         Paolo & Luca

 

 

Per le miniere NON d'oro c'è un piccolo indice.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Approfondimenti di questa pagina

 

Accesso Valvassera
altre foto Valvassera
Miniera di Cuseglio

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