Sito di Zappetta Gialla sull'Oro.

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Nira

 

 

pubblicazione di Miniere d'Oro(2003) web.tiscali.it/minieredoro(2004) www.minieredoro(2006 / 2023)

 

 

 
 

 

Il vallone del Tronc osservato dal versante opposto della Val d'Ayas, cioè dalla strada di Arbaz. Non visibile, ai piedi dell'immagine c'è Challand Saint Anselme, a destra il fondovalle e a sinistra Brusson con paesi a seguire.

 

Non conoscendone purtroppo alcun dato storico, descriverò perlomeno geograficamente questo "curioso" cantiere del quale si sa poco o nulla. Il fatto inoltre che questa miniera, pur essendo situata ad una ragguardevole distanza dai sottostanti centri abitati sia comunque interessata da lavori sicuramente cospicui per l'epoca che la riguardano, rende la cosa ancor più "intrigante". I paesani la chiamano "miniera della Nira" perché cercandola con lo sguardo dal fondovalle, sulla parete rocciosa cui risiedono le gallerie si nota benissimo un grande striscione grigiastro (purtroppo celato dalla foschia nell'immagine di cui sopra) dal quale prende appunto il nome il giacimento. Non é però qui dato sapere se detta colorazione della roccia abbia in effetti un qualche reale rapporto con il minerale cercato. Come già detto, per quanto concerne le fonti storiche non sono riuscito a trovar nulla, a parte un "indizio" su di un testo di Jervis (1873), che menziona una località la quale potrebbe (ma con molte riserve perché è anzi più probabile riferirsi ad un qualche lavoro minore situato più a valle ed oggigiorno ancor da localizzare) corrispondere al luogo interessato.  Riporto qui di seguito quelle righe, tali e quali, facendo presente al lettore che la sinistra menzionata per ultima é orografica: "Piombo-Galena argentifera con ganga di quarzo, presso il villaggio di Targnod, nel sito detto Liretta, sulla sinistra della Comba della Rouesa, la quale sbocca essa stessa dalla parte sinistra della Valle di Challand. Antica miniera abbandonata prima del 1835."

Tornando ai giorni nostri, l'ultima volta che mi recai in loco lo feci con gli amici Ugo, Barbara, ed Alessandro: essendo questi ultimi due avvezzi ai "rilievi topografici" realizzarono in quell'occasione un articolo per il bollettino annuale del gruppo cui sono membri : ringrazio qui sia loro che lo "Speleo Club C.A.I. Sanremo" di avermi permesso di utilizzare  detto materiale,disponibile cliccando sul tasto a destra, degli approfondimenti. 

 

 

 

 

 

 

 

 

Approfondimenti di questa pagina

 

descrizione della Nira

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Per la Rete. Oltre alle conseguenze nelle quali spesso s’incorre, tipo intervento da parte di terzi legittimamente interessati (un esempio), copiare o utilizzare contenuti d’altri siti porta quasi sempre a risultati screditanti per il proprio lavoro, soprattutto nel caso il materiale fosse tratto da web ben conosciuti e molto visitati i cui utenti, nel caso appunto ravvisassero (accidentalmente?) il contesto di cui sopra, considererebbero detta scopiazzatura come rivelatore della mancanza di buon gusto oltre che di idee nei confronti del gestore del sito in “odor” di plagio . In ogni caso si tratterebbe di un gesto che, al di la delle apparenze iniziali, non offrirebbe al proprio web alcuno sviluppo positivo per il semplice motivo che non è generato da un’azione costruttiva bensì passiva.  A mio modesto avviso, un sito per risultare interessante deve avere una propria personalità nella scelta dei contenuti e nel modo in cui questi vengono presentati: meglio ancora se caratterizzato da alcune informazioni non  facili da reperire. Altro che copiare da altri siti. Per il cartaceo. Talvolta vengo a sapere che qualcuno ha utilizzato paragrafi del sito nella stesura di qualche suo lavoro su cartaceo (libri ecc.): non mi riferisco certo ai seri scrittori e giornalisti che con una comune richiesta di autorizzazione via e-mail (la concedo sempre, salvo particolarismi) mi appagano anzi di soddisfazione per quanto concerne la mia attività in rete (e ciò mi basterebbe), ma piuttosto alle persone che pubblicano il contesto non solo senza chiedermene per semplice formalità il consenso, ma addirittura senza la buona educazione di citare, nel prodotto finito, il fatto di avere in qualche misura attinto anche dalle mie pagine. Non riporto per esteso le credenziali dei "maldestri autori" dei quali mi sono finora accorto perché ritengo che i loro nomi (e pubblicazioni annesse) non meritino qui di essere "pubblicizzati" in alcun modo, cioè esattamente al contrario e nel rispetto di come invece solitamente mi comporto con tutte le persone che mi contattano in simili circostanze e delle quali in seguito io segnalo appunto con piacere (è nell'interesse informativo del sito) la pubblicazione che li riguarda. Insomma, una questione d'impostazione e correttezza reciproca che tra l'altro può solo agevolare entrambi.